Una barca lunga e sottile taglia la piazza.
La sorreggono due uomini in bronzo, in un momento di arrivo, o di partenza.
La barca, rovesciata a guscio sulle teste dei due uomini, è in acciaio lucidato, specchiante: la vita che scorre intorno, i monumenti, il cielo, si riflettono sulla superficie della sua chiglia che diventa così una sorta di scudo, rifugio, spazio di separazione e collegamento tra i due uomini.
Fungendo da ponte tra la terraferma e l’acqua del lago, Sbarco viene portato a Verbania nel suo capitolo conclusivo, dopo essere stato installato nella piazza principale di Pietrasanta e a Milano di fronte alla stazione Centrale (2010).
La sorreggono due uomini in bronzo, in un momento di arrivo, o di partenza.
La barca, rovesciata a guscio sulle teste dei due uomini, è in acciaio lucidato, specchiante: la vita che scorre intorno, i monumenti, il cielo, si riflettono sulla superficie della sua chiglia che diventa così una sorta di scudo, rifugio, spazio di separazione e collegamento tra i due uomini.
Fungendo da ponte tra la terraferma e l’acqua del lago, Sbarco viene portato a Verbania nel suo capitolo conclusivo, dopo essere stato installato nella piazza principale di Pietrasanta e a Milano di fronte alla stazione Centrale (2010).